UN FIGLIO COME ESTENSIONE DI SÉ

23.12.2019

L'individuo con personalità narcisistica, spesso, ha avuto un caregiver che si è limitato ad ammirarlo, piuttosto che ad amarlo realmente. Il percorso evolutivo è stato segnato da un bisogno smodato di raggiungere un traguardo sempre più elevato, al fine di saziare la fragile identità genitoriale. Incapace di vedere il proprio figlio per quello che è, il genitore lo considera come un'estensione di sé, nonché come strumento per realizzare finalmente le proprie aspettative deluse. Il figlio, così, viene eletto a cane da combattimento, utile a riscattare i tracolli psichici del genitore. Invischiato in dinamiche di competizione con l'altro, vive con il timore di perdere l'amore del genitore, qualora non riesca a raggiungere il traguardo del momento. Pensando di essere amato solo se risulta essere il migliore, si accorge che qualunque cosa faccia non è mai abbastanza. Il genitore, infatti, insaziabile da un punto di vista narcisistico, gli chiederà sempre di più. L'individuo, così, smarrirà il senso del proprio Sé e si percepirà soltanto quando sarà impegnato in un'attività in cui è vincente. Dipendente dall'ovazione e capace di vedere l'altro solo in base al rispecchiamento che ne può trarre, si sentirà, dietro la facciata di grandiosità, indebitamente amato. 

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