PERSONALE SANITARIO NELL'EMERGENZA COVID-19

16.03.2020

Nelle situazioni di maxiemergenza, quando un grave evento critico colpisce una popolazione intera, come sta accadendo oggi, si viene a creare una condizione di elevata emotività, che riguarda non solo l'individuo e la comunità, ma anche lo stesso personale sanitario. Infatti, l'evento critico può causare reazioni emotive particolarmente intense tali da compromettere le capacità di operare, sia durante l'esposizione allo scenario sia in seguito.

Durante la fase operativa si possono, ad esempio, sperimentare alcune reazioni, come: 

• Disorientamento di fronte al caos dello scenario;

• Stress da sovraesposizione di richieste;

 • Impotenza e inadeguatezza;

• Onnipotenza e assenza della percezione del limite;

• Identificazione con le vittime e/o familiari;

• Frustrazione e rabbia per il mancato riconoscimento e/o la disorganizzazione istituzionale;

Purtroppo, anche a fine turno o rientrando a casa, si possono continuare a provare una vasta gamma di emozioni, quali tristezza, colpa, rabbia, paura, confusione e ansia. Talvolta, invece, apparentemente non "si sente" nessuna emozione. Inoltre, possono svilupparsi anche reazioni psicosomatiche (emicrania, disturbi gastrointestinali, etc.), difficoltà a distendersi e a rilassarsi, disturbi del sonno. Ovviamente, vi sono marcate differenze individuali nella comparsa, nella durata e nell'intensità di queste reazioni. Per affrontare questo difficile momento, il personale sanitario potrebbero tenere presenti alcuni semplici suggerimenti. 

È importante:

- Saper riconoscere le proprie reazioni emotive e le difficoltà che si possono avere durante e dopo il turno di lavoro, allo scopo di decomprimere il proprio livello di stress;

- Non negare i propri sentimenti, ma ricordarsi che è comprensibile avere delle reazioni emotive intense dopo un evento così devastante;

- Rispettare i propri turni di riposo e recuperare le energie fisiche e mentali;

- Ricordarsi che non si è soli, ma che si è inseriti in un sistema e in un'organizzazione, che può sostenere e aiutare;

- Osservare il proprio stato emozionale, senza giudicarsi; 

- Parlare degli eventi critici avvenuti in servizio, aiutandosi a scaricare la tensione emotiva; 

- Rispettare le reazioni emotive degli altri, anche quando sono completamente differenti e poco comprensibili dal proprio punto di vista;

- Tutelare il proprio equilibrio emotivo, accedendo ai sistemi di supporto offerti, per favorire l'elaborazione e velocizzare il tempo di risoluzione delle reazioni stesse.

È importante sottolineare che proteggersi permette di proteggere al meglio tutta la popolazione. Ovviamente, se le reazioni persistono e non si nota un miglioramento, è utile rivolgersi a professionisti della salute mentale che, improntando un piano di trattamento psicoterapeutico, possono aiutare a fronteggiare al meglio il disagio psichico. L'emergenza coronavirus è una crisi e, come tale, può determinare un miglioramento nella qualità della vita, una volta superata, soprattutto se si imparerà a dialogare con la paura, senza lasciarsi da essa sopraffare.

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